Circo scritto

Circo scritto

Stretta lassù la mia strada
un filo teso nel punto più alto
eppure la sorte devo sfidare
per dimostrare un certo equilibrio.

Sospeso il pubblico applaude
per farmi notare che guarda
la nostra infinita tragedia
dell’ultimo passo nel vuoto.

Dei giocolieri la distrazione
che sulla rena fanno magie
aiuta i presenti a scordare
che per chi cade rete non c’è.

Triste il pagliaccio che ride
dietro al cerone ricorda
un alato passato nell’aria
fino a quello stupido errore.

Cede un funambolo a terra
il numero egli ha fallito
subito via lo si deve portare
per cancellare una sconfitta.

Sotto il cielo di questo tendone
ci si rimane intera la vita
perché se è un attimo entrare
per uscire caro è il biglietto. 

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