Trecento

Trecento.
Non si tratta di quei giovani e forti sbarcati a Sapri, nemmeno degli spartani che affrontarono Serse alle Termopili, e men che meno di quel drammatico periodo storico nel quale la peste e la carestia decimarono la popolazione europea.
Trecento sono le pagine della mia nuova raccolta di racconti. Per l’esattezza sarebbero 303, però se togliamo la prefazione e l’indice arriviamo a fare cifra tonda.
Si tratta di una raccolta di racconti a tema vario, dei testi che avevo già pubblicato su internet, ma che avevano, secondo me, sufficiente dignità per essere portati su carta (o su kindle). Il grosso del lavoro non è stato riscriverli, in pratica ho eseguito una blanda revisione di alcuni passaggi, bensì la scelta della punteggiatura. Vi confesso che è stata una Via Crucis: metti le virgole, togli le virgole, accorcia i periodi, allunga i periodi, metti i punto e virgola, togli i punto e virgola, e poi daccapo all’inverso. Non so quante volte avrò riletto il testo, e ogni volta apportavo qualche modifica, la quale, nella verifica successiva, non mi garbava per niente, ragion per cui tornavo sui miei passi, o, peggio ancora, prendevo una terza via. Ora, dopo qualche mese di dubbi e ripensamenti, mi sono rotto le scatole, perciò ho deciso di considerare accettabile l’ultima revisione, e che vada come vada, tanto non concorro per il Premio Stega.
Come alcune mie precedenti pubblicazioni, il libro è disponibile nel catalogo Amazon.

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